07 Giugno 2022
«Il vino non può essere prodotto senza rispetto. Rispetto della natura, rispetto dei suoi frutti, rispetto per chi andrà a goderne».
È così che Umberto Cesari inizia il racconto delle molte azioni concrete messe in atto per raggiungere una sostenibilità integrale, che abbraccia non soltanto l’ambiente e le tecniche agronomiche, ma la visione stessa del lavoro dell’uomo, in vigna e in cantina.
Situata a Castel San Pietro Terme, al confine con la Romagna, Umberto Cesari è una delle più importanti aziende vinicole dell'Emilia Romagna, quella che fin dalla fondazione, nei primi anni ’60, ha creduto alle potenzialità del Sangiovese, il vitigno autoctono che forse più di ogni altro rappresenta il carattere di questo territorio e, più in generale, l’enologia italiana nel suo complesso.
Un heritage e che l’azienda ha saputo coniugare in vini dal carattere austero e profondo, cosmopolita, perché hanno saputo raccontare e far apprezzare l’enologia dell’Emilia Romagna a tutto il mondo. Soprattutto, un grande amore e un altrettanto grande responsabilità verso il territorio, che negli ulti anni si è trasformata in azioni concrete per la riduzione dell’impatto ambientale, la fertilità dei suoli e la tempestività delle operazioni in vigneto, per ridurre i trattamenti e agire solo quando necessario.
LE AZIONI IN VIGNA
Le vigne di Umberto Cesari sono inerbite per proteggere il suolo dall’erosione e dalla destrutturazione, mantenendo al tempo stesso un buon livello di biodiversità. In ogni fase del ciclo vitale vengono adottate tecniche naturali, per garantire alla pianta salute e un ambiente ottimale per la sua vita e il suo lavoro. Tra queste spiccano l’uso del Vermicompost, un compost ottenuto dalla digestione del letame da parte di vermi rossi californiani, capaci di trasformare la materia organica in un super food per la terra. Il Vermicompost aiuta le viti ad essere più vigorose e sane, ed è lui stesso «local», perché viene prodotto da una startup del territorio. Per drenare nel modo corretto i terreni e nel contempo diminuire la concimazione, si sta sperimentando l’uso di zeolite, una roccia naturale che, distribuita sul terreno, ha la capacità di assorbire gli eccessi d’acqua evitando il proliferare degli attacchi fungini. Centraline metereologiche, infine, monitorano costantemente i parametri climatici dei vari vigneti (Umberto Cesari coltiva oltre 330 ettari), aiutando gli interventi tempestivi, progettati sulle reali necessità delle piante.
IL RISPETTO IN CANTINA
Rispetto della natura vuol dire anche mettersi al servizio dell’espressività dei vitigni coltivati, cercando una maggiore aderenza al territorio di provenienza. Per farlo, Umberto Cesari ha messo a punto un protocollo chiamato Selective Process Winery, composto da vari strumenti di avanzata tecnologia per la diraspatura e la selezione degli acini, in modo che solo il frutto più maturo e integro giunga in fase di vinificazione. Anche in fase di affinamento non si rinuncia alla sperimentazione. Accanto ad acciaio e legno sono stati introdotti i tini Galileo in cemento alleggerito e le anfore in cocciopesto: un materiale antichissimo, realizzato con tecnica moderna, che aiuta in naturale sviluppo aromatico del vino.
UN PACKAGING PIÙ LEGGERO
Il pensiero della sostenibilità non ha dimenticato il packaging del vino e la sua chiusura. I tappi scelti, in sughero Amorin hanno un minor impatto ambientale e il vetro delle bottiglie è stato alleggerito del 20% per garantire minori emissioni sia in fase produttiva sia nella successiva fase trasporto.
IL CODICE ETICO
Perché il rispetto della natura si rifletta sul benessere di chi la vive, Umberto Cesari ha deciso di stilare un codice etico sottoscritto internamente. «Un documento per noi essenziale» raccontano dall’azienda di Castel San Pietro Terme «per affrontare i problemi che si presentano nell’attività di tutti i giorni, rispetto a temi di etica, organizzazione e scelte gestionali»
