Zenato, lunga vita ai vitigni autoctoni del Veneto

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Zenato, lunga vita ai vitigni autoctoni del Veneto

21 Settembre 2020

La passione per i vini locali ha portato Zenato a diventare una delle principali realtà vitivinicole del Veneto, una cantina dal carattere internazionale che ha basato il suo successo su vini e varietà autoctone del Lugana e dalla Valpolicella.


In una strada tranquilla a pochi isolati dalle scintillanti rive del Lago di Garda sorge la cantina Zenato. Fondata negli anni '60 da Sergio Zenato e sua moglie Carla, la cantina si è battuta a lungo in difesa dei vini autoctoni, guidando il Veneto verso la rivendicazione del suo storico passato viticolo.

The Zenato family, champions of native wines in Veneto, sit on a couch in the cellar La Famiglia Zenato - © Zenato

La prima varietà di vino a suscitare l'interesse di Sergio è stato il Trebbiano di Lugana, un'uva bianca con una storia misteriosa. Zenato ha costruito la sua reputazione su questo vitigno, e ci è riuscito. Successivamente ha investito sui vini della Valpolicella, un'interessante terroir che notoriamente produce, da vitigni autoctoni, quattro tipologie di vino, il più famoso dei quali è l'intrigante Amarone della Valpolicella. La riscoperta di Sergio di un'antica tecnica per fare il Valpolicella Ripasso ha contribuito al successo di Zenato. Oggi, i due figli di Sergio, Nadia e Alberto, gestiscono l'azienda di famiglia, rimanendo fedeli alla passione del padre per le varietà di vino locali, ma espandendosi i in oltre 60 paesi in tutto il mondo.

Prendiamoci un momento e tuffiamoci in ciò che rende Lugana e Valpolicella vini così particolari.

Trebbiano di Lugana

Trebbiano di Lugana grape clusters piled in Zenato branded wooden crates Trebbiana di Lugana - ©Zenato

Il Trebbiano di Lugana è un vitigno autoctono della sponda orientale del Lago di Garda. Molti locali sono più abituati a chiamarla Turbiana e per molti anni è stato venduto come tale. Anche se legalmente chiamato Trebbiano di Lugana ed è molto simile al Trebbiano di Soave, recenti studi enologici hanno collegato il corredo genetico di quest'uva più strettamente al Verdicchio e meno ad altre varietà di Trebbiano presenti in tutto il Centro Italia. Il Verdicchio è la varietà famosa della vicina regione delle Marche. Per quanto simili, però, la Turbiana è una cultivar a sé stante distinta sia dal Verdicchio che dal Trebbiano per caratteristiche aromatiche ed enologiche. Tutto questo grazie alle dolci colline, ai suoli morenici e alla vicinanza al lago. I vigneti di Lugana di Zenato beneficiano del microclima mite ed è questo terroir distinto che rende i vini Lugana così straordinari in una regione rinomata per il vino bianco. Vinificato come Lugana DOC, il Trebbiano di Lugana si presenta di uno splendido giallo paglierino tenue con delicate note floreali e un piacevole retrogusto di mandorle verdi, caratteristica dei vini bianchi italiani. È versatile con il cibo, si abbina bene a quasi tutto. In effetti, il Trebbiano di Lugana è un'uva così versatile che regge altrettanto bene quando viene trasformato in uno spumante. Zenato produce Trebbiano di Lugana spumante utilizzando il Metodo Classico (la rifermentazione in bottiglia tipica dello Champagne) che gli permette di sviluppare un profilo più complesso, che mette in mostra le vere caratteristiche dell'uva.

Valpolicella

Wooden Zenato crates filled with red grape clusters

Un momento della Vendemmia - © Zenato

Questa regione è famosa per quattro varietà di vino uniche e ben distinte, che sono tutte ottenute dagli stessi vitigni, spesso in uvaggio fra loro. Mai sentito parlare dell'Amarone? È senza dubbio il vino più famoso della Valpolicella, probabilmente per le lunghe lavorazioni che richiede. Le uve vengono lasciate appassire per un paio di mesi prima di essere pigiate per la vinificazione. Questo metodo di essiccazione e poi di pressatura, spesso dedicato ai vini passiti, è una pratica davvero particolare per i rossi longevi e potenti come l'Amarone.

La passione di Sergio Zenato per i vitigni autoctoni della zona deriva dalla sua personale riscoperta, negli anni '90, del metodo tradizionale per fare il Valpolicella Ripasso. Zenato lo ottiene passando il vino Valpolicella sulle vinacce ancora calde dell'Amarone appena pressato. Il vino così prodotto acquista più profondità e più intensità di molti altri Ripasso della zona. Questo metodo aggiunge consistenza, struttura e una maggiore gradazione alcolica inducendo anche una seconda fermentazione delle uve grazie all'introduzione nei mosti delle vinacce di Amarone. Vale la pena di provarlo! 


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