Dimenticarsi della regolare geometria dei vigneti è un attimo quando si giunge ai piedi del Monte Etna, qui le piante devono guadagnarsi il terreno in competizione con cactus e piante di olivo, la natura, grazie al terreno reso fertile dalle frequenti eruzioni, da tutto ma toglie anche tutto, con la sua forza dirompente. Un’armonia disordinata che concerta con il blu profondo del mare ed il rosso acceso della lava. Qui, sul vulcano più alto d’Europa, nei vitigni e nei terrazzamenti abbarbicati ai piedi del vulcano nascono i grandi vini dell’Etna.
I vini bianchi e rossi hanno un fattore comune, l’autenticità. Perfetti esempi di questo crudele ma, al tempo stesso, magnifico territorio. Bianchi con un’acidità vera e profumi mediterranei complessi, rossi dove acidità e tannini combattono dure battaglie. Non a caso questa regione è diventata, grazie al tenace lavoro dei suoi produttori, un’importante punto di riferimento del panorama vinicolo internazionale.
Le varietà autoctone coltivate sono il Carricante e la Mannella a bacca bianca mentre a bacca nera troviamo Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio che vanno a comporre il meraviglioso Etna DOC.