Una regione che ha cambiato il suo destino, attraverso la sua gente, attraverso i suoi vini.
La storia della vite in Puglia ha origini antichissime, si crede fosse stata qui prima della colonizzazione greca che introdusse il metodo di coltivazione ad alberello, ancora oggi utilizzato.
Gli antichi romani apprezzavano il vino pugliese, nei loro banchetti, che veniva spedito via mare dal porto di Taranto dove, in attesa di essere imbarcato, era conservato in cantine scavate nella roccia lungo la costa
Pensando alla Puglia l’associazione con il rosato è immediata ma, sotto il caldo sole di questa bellissima regione, maturano anche vitigni autoctoni a bacca bianca come il bombino bianco, la malvasia, la verdeca, il bianco di alessano, e vitigni a bacca nera, negro amaro, primitivo, uva di troia, malvasia nera, susumaniello e ottavianello. Non mancano varietà internazionali come chardonnay, merlot e cabernet sauvignon.
La Puglia fino ad una ventina di anni fa era famosa per una produzione vinicola ad alta resa di vini da taglio volta all’esportazione verso il Nord Italia. Grazie alla volontà di alcuni produttori che hanno cominciato a produrre vini di profilo più alto, ed all’avveduta promozione turistica da parte delle istituzioni individuando target di alto livello, il destino di questa regione è cambiato.
La cucina pugliese si basa sull’alta qualità della materia prima, spazia dal freschissimo pesce della costa, all’ottima carne proveniente dall’entroterra, alle verdure raccolte nei suoi infiniti orti e campi all’interno delle masserie. Il piatto per eccellenza sono le Orecchiette con le cime di rapa seguiti da Riso, Patate e Cozze, Cicoria con la purea di fave, le Bombette (involtini di carne fresca di maiale ripieni solitamente di formaggio), le Polpette di Polpo. Capitolo a parte meritano i formaggi, basti pensare alla Burrata di Andria, ed i salumi come il capocollo di Martina Franca ed il lardo di Faedo.