18 Marzo 2021
L’incredibile cantina sotterranea di Cascina Chicco ha le volte istoriate di cristalli di gesso. Non sono inserti artificiali, ma appartengono all'unicità dei suoli del Roero, colline che la famiglia Faccenda ha imparato a conoscere e coltivare rispettandone la vocazione.
Per capire i vini di Cascina Chicco non si può prescindere dal Roero. Una terra connotata da suoli caratterizzanti, mosaico di colline e orti, boschi e noccioleti, solcata dagli impressionanti pinnacoli delle Rocche, le tipiche formazioni carsiche di arenaria gialla che attraversano il Roero in direzione Ovest-Est da Pocapaglia a Cisterna d’Asti, confini naturali di questo territorio.
Il Roero fu una zona costiera nel Pliocene, ricca di vita e caratterizzata da un clima tropicale. Le sue acque erano basse e i fiumi delle vicine Langhe (probabilmente già emerse) vi scaricavano fini detriti rocciosi. È così che si originarono i suoli, oggi ricchissimi di sabbie e calcare. Terreni sciolti e leggeri che si fanno sentire nell’espressione delle uve, generalmente più propense a donare vini di corpo medio e strutture agili, segnati da profumi delicatissimi e una innata eleganza.
CANALE, CULLA DELL’ARNEIS
Accade così per la zona di Canale d’Alba, dove Cascina Chicco coltiva i vigneti storici, di famiglia: Anterisio e Mompissano. Qui viene coltivato soprattutto il vitigno arneis su appezzamenti che presentano buone esposizioni, altimetrie e pendenze, con suoli che presentano un mix di sabbie, marne calcaree e formazioni gessoso-solfifere che danno vita a vini di buon corpo, ricchi di profumi, di buona gradazione alcolica, come il Roero Arneis Anterisio Docg.
CASTELLINALDO, APICE DEL BARBERA D’ALBA
Ma le colline del Roero non sono certo tutte uguali. Le uve barbera ad esempio, raggiungono l’apice della loro espressività solo in alcune aree ben definite, che Cascina Chicco, dopo lunghi anni di sperimentazioni e prove, ha identificato attorno al Comune di Castellinaldo, nei vigneti della Granera Alta e del Bric Loira, al confine al confine con Castagnito e Magliano Alfieri. Qui i terreni mutano la loro struttura. Le sabbie del Roero si mescolano a marne argillose con una delle più elevate presenze calcaree della zona: suoli, se vogliamo fare un paragone, più simili a quelli delle Langhe. Esposizione e microclima caldo completano le caratteristiche di Barbera dai colori intensi, generose e potenti, come ben raccontano le Barbera d’Alba Doc Granera Alta e Bric Loira, icone del Roero: Barbera d’Alba di ottima struttura, intensi profumi fruttati e sentori speziati.
VALMAGGIORE, IL ROERO DEI RE
Anche il nebbiolo, nel Roero, subisce l’influsso del territorio. Se pensiamo a un vino austero, tutto tannino e nerbo, dobbiamo ricrederci. Il nebbiolo qui manifesta la sua natura romantica, leggiadra e nobile, concedendosi a naso e palato nei termini dell’eleganza e dei profumi suadenti. La zona del Roero che meglio esprime queste caratteristiche è, fuor di dubbio, Valmaggiore, una lunga dorsale che si estende nel comune di Vezza d’Alba. Cascina Chicco ne coltiva i versanti ripidi e scoscesi, circondati da meravigliosi boschi. Qui Il suolo è quello tipico della fascia centrale del Roero, di origine pliocenica, caratterizzato però da limo, calcare e argille. Un mix che continua a regalare le uve migliori per la produzione di Roero Docg, nebbiolo vinificato in purezza, tanto che, già nel XVII, Filippo Giuseppe San Martino di Agliè, consigliere della Regina Maria Cristina di Francia, reggente di Savoia, ordinava che le cantine reali non ne fossero mai fossero sprovviste.
Da Valmaggiore Cascina Chicco ottiene il Roero Docg Riserva Valmaggiore, affinato in botti di rovere: ricco eppure immediato, strutturato e suadente, perfetto esempio di come il Roero può regalare vini eccezionali senza mai rinunciare ad una beva di grande piacevolezza.
