Berlucchi, pionieri del Franciacorta

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Berlucchi, pionieri del Franciacorta

27 Agosto 2020

E se facessimo uno Metodo Classico alla francese? Questa è la domanda che ha cambiato i vini di Berlucchi e, con loro, quelli della Franciacorta


Sono passati 58 anni da quando Guido Berlucchi e Franco Ziliani hanno cambiato la storia dell'enologia. Nel 1961 i due improbabili soci lanciano il primo spumante commerciale con etichetta “Franciacorta”, ottenendo un successo di critica quasi istantaneo. Da allora, la Franciacorta è diventata una superstar internazionale, rinomata per la sua eleganza e finezza.

Il territorio della Franciacorta

La Franciacorta è un'area vinicola relativamente piccola adagiata sulle colline situate tra le sponde meridionali del Lago d'Iseo e di Brescia. Sono 2.900 gli ettari di vigneto in 19 comuni che rientrano nel disciplinare del Franciacorta DOCG. La coltivazione delle uve nel territorio della Franciacorta è suddivisa tra 80% Chardonnay, 15% Pinot Nero e 5% Pinot Bianco. Nonostante le denominazioni siano moderne, la vinificazione in Franciacorta ha molti secoli.

Una storia antica

La storia del vino Franciacorta è molto più antica di quello che si pensa. Testimonianze archeologiche di vinaccioli e riferimenti puntuali nelle opere di Virgilio e Plinio il Vecchio, ci dicono che nel territorio della Franciacorta si vinificava fin dai tempi dei Romani. Tuttavia, la prima autentica  testimonianza enologica del vino in Franciacorta risale al 1277. C'è una citazione di “Franzacurta” nei libri del Comune di Brescia, che descrive la vendita del vino. Il nome Franzacurta e poi Franciacorta potrebbe essere un connubio di francae (esentasse) e curtes (la parola per i comuni bresciani), alludendo all'importante economia di commercio della zona. Dal Medioevo al 1961 la Franciacorta era sinonimo di vini fermi da tavola che venivano prodotti principalmente per il consumo personale, o al massimo per la vendita locale.

L'ascesa frizzante del Franciacorta

Nel 1955, Franco Ziliani, giovane enologo che si stava rapidamente affermando consultando alcune delle più grandi cantine dell'epoca, intraprese una rotta che avrebbe solcato nuove acque nella tradizione vinicola della Franciacorta. Lo fece con una semplice domanda: "E e se producessimo spumante come fanno i francesi?". La domanda fu indirizzata a Guido Berlucchi, un gentiluomo di campagna di nobile discendenza che aveva chiesto la consulenza di Franco su come migliorare il suo "Pinot del Castello". Franco intuì subito il potenziale che la tenuta di Guido aveva per produrre spumanti Metodo Tradizionale, nello stile della Champagne. Il clima era ideale, ma soprattutto lo erano erano le seicentesche cantine sotterranee che correvano sotto l'abitazione di Guido, lo storico Palazzo Lana.

Guido Berlucchi e Franco Ziliani negli anni '80

Guido produceva i vini fermi locali dai vigneti della sua tenuta. Incuriosito dalla visione di Franco, acconsentì e i due iniziarono a sperimentare la produzione di spumante Metodo Classico. I primi anni furono pieni di fallimenti, ma nel 1961 furono rilasciate le prime 3.000 bottiglie di bollicine con l'etichetta Franciacorta. Il successo fu immediato. Nel 1962, il duo spinse ulteriormente l'innovazione con l'uscita del Max Rosé. Ispirato da un caro amico di Guido, Berlucchi volle creare un vino rosato italiano frizzante che fosse raffinato quanto le pregiate etichette francesi. Ancora una volta, un successo immediato. Era nato "il Franciacorta".

Franciacorta Glamour

Alla fine degli anni Sessanta, Berlucchi era sinonimo di glamour e prestigio. Veniva servito in tutti i salotti buoni di Milano e altri produttori iniziarono a concentrare la loro attenzione sulla produzione di Metodo Classico. Nel 1967, il Franciacorta ottenne la denominazione DOC, aumentando immediatamente il suo valore nella comunità vinicola internazionale. Nel 1995, gli spumanti Franciacorta Metodo Classico diventati DOCG, confermando ancora una volta la loro qualità e importanza per il patrimonio enologico italiano.

Franciacorta per il futuro

Oggi, Berlucchi è gestita dai tre figli di Franco Ziliani: Cristina, Arturo e Paolo. Loro hanno ereditato l'approccio innovativo alla vinificazione del padre e hanno impostato Berlucchi su un nuovo corso, per preservare il territorio della Franciacorta per il futuro. Tutti i vigneti e le zone di produzione sono stati ripensati per garantire il minor impatto ambientale possibile. E hanno lanciato le linee Berlucchi '61 e Palazzo Lana Riserva, che sono diventate i fiori all'occhiello dell'azienda. Palazzo Lana rimane come viva testimonianza della passione per il Franciacorta e della fede che Guido ha riposto in Franco Ziliani: una partnership che ha cambiato il mondo del vino italiano.

La Famiglia Ziliani


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